In memoria di Diego Foletti
- edb7205
- 21 ago
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Il mondo del canottaggio ticinese e svizzero piange la scomparsa di Diego Foletti, spentosi all’età di 79 anni. Diego è stato una figura carismatica e centrale per il Club Canottieri Lugano, un vero pilastro che ha contribuito a scrivere alcune delle pagine più belle della storia sportiva locale.
Conosciuto dagli amici più stretti come “ul Turbur” – un soprannome che richiamava il suo carattere schietto e solo in apparenza burbero – Diego celava in realtà una grande generosità e disponibilità. Nonostante il suo temperamento diretto, era sempre pronto ad aiutare chiunque ne avesse bisogno, dimostrando un’umanità profonda che lo rendeva amato e rispettato da tutti.
La sua è stata una vita interamente dedicata al canottaggio. Diego Foletti iniziò il suo lungo percorso con il Club Canottieri Lugano negli anni Settanta, dando inizio a una carriera straordinaria come singolista. Tra i ricordi più indelebili c’è il titolo di campione svizzero conquistato nel 1973 sul bacino del Rotsee a Lucerna, nella specialità del “4 senza” senior B, autentica anticamera dell’élite. Quella vittoria, ottenuta sotto la sapiente guida del leggendario Nicolas Gobet – olimpionico a Città del Messico nel 1968 – fu un traguardo memorabile raggiunto insieme ai compagni di squadra Fausto Orlandi, Emilio Nardotto (subentrato all’ultimo momento all’infortunato Enzo Volger) e il sottoscritto.
Conclusa la carriera da atleta, Diego continuò a dedicarsi con passione al Club Canottieri Lugano, prima come dirigente – ruolo che gli valse il titolo di socio onorario – e poi come allenatore. Anche in questa veste seppe lasciare un segno indelebile, guidando numerosi equipaggi verso il successo, tra cui il celebre quattro con formato da Carlo Franchini, Marco Lehner, Bubi Hold e Angelo Valsangiacomo, con l’inseparabile e fidato timoniere Angelo Della Torre. Diego seppe mettere a frutto la sua esperienza da atleta e il suo straordinario intuito tecnico e tattico, riuscendo a trasmettere ai suoi vogatori la passione e la dedizione che lo avevano sempre contraddistinto.
Diego è stato davvero un uomo di sport e di cuore. Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, sia sull’acqua sia fuori, lo ricorda come una persona di poche parole, ma capace di grandi gesti. La sua dedizione al canottaggio e la sua capacità di ispirare gli altri erano una combinazione rara e preziosa. Amico, compagno di squadra, allenatore e mentore: Diego è stato tutto questo per il mondo del canottaggio e per chi ha avuto la fortuna di condividere con lui momenti indimenticabili.
Il suo addio lascia un vuoto immenso non solo nel Club Canottieri Lugano, ma anche in tutti coloro che lo hanno incontrato lungo il proprio percorso sportivo e umano. Alla moglie Carla, ai figli Laura, Alessandro e Ivo con le rispettive famiglie, vanno le più sentite condoglianze.
Caro Diego, il tuo viaggio terreno si è concluso, ma siamo certi che un giorno ci ritroveremo su laghi celesti, per un’ultima vogata tra amici.
Buon viaggio, caro Diego!
Americo Bottani
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