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Due medaglie di bronzo per il nostro Neel Bianchi

Aggiornamento: 5 ago 2019



La XXXV edizione della Coppa della gioventù, andata in scena nel fine settimana sull’idilliaco lago di Comabbio in località Corgeno, ha regalato grosse soddisfazioni ai colori rossocrociati: ben 8 le medaglie conquistate: 4 d’oro, 1 d’argento e 3 di bronzo, due delle quali per merito del nostro Neel Bianchi nel doppio in compagnia di David Widmer del SC Sempach.

Subito in evidenza nella giornata d’esordio con un primo posto nella batteria di qualificazione, tra l’altro con il miglior tempo delle tre in programma (6’46”44), l’armo rossocrociato ha disputato una finale molto intelligente. Partenza veloce, buon ritmo nel prosieguo della gara che ha consentito a Neel e David di chiudere al terzo rango nel tempo di 6’58”00 alle spalle dell’Italia e Olanda.

Nella giornata conclusiva, il doppio di Bianchi e Widmer si assicura il pass per la finale A, al termine di una contesta appassionante che si è risolta a favore della Gran Bretagna per soli 28/100 sulla nostra formazione. Nell’altra serie assistiamo a una grossa sorpresa. L’armo azzurro, medaglia d’oro sabato, deve accontentarsi del 4° rango, quindi fuori dal gioco delle medaglie.

Se l’eliminatoria l’abbiamo definita “appassionante”, la finale può essere tranquillamente definita un “triller” per l’attribuzione delle medaglie d’argento e di bronzo. Alle spalle di un’imprendibile Polonia, per l’argento la spunta l’armo della Cechia per meno di 9/10 sull’equipaggio rossocrociato che a sua volta brucia il Belgio per meno di 1” e mezzo. Giù dal podio, più staccate, Gran Bretagna e Francia.

Per Neel si è trattato di un fine settimana decisamente “da incorniciare”, che non fa che abbellire ancora di più una stagione sin qui caratterizzata dal titolo nazionale indoor e sull’acqua nella categoria U17, oltre, naturalmente, alla selezione con la maglia della nazionale in occasione dei Campionati europei di Essen.

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Sul lago varesino di Comabbio, e più precisamente a Corgeno, frazione del comune di Vergiate, dal 2 al 4 agosto va in scena la XXXV edizione della Coupe de la jeunesse che vede al via atleti rappresentanti 15 nazioni.

Otto gli equipaggi svizzeri in gara e tra questi il doppio formato dal nostro Neel Bianchi, medaglia d’oro ai recenti campionati nazionali nella categoria U17 e da David Widmer del SC Sempach.

Dopo gli “internazionali” di Germania di Monaco e gli Europei di categoria di Essen, per Neel si presenta una nuova opportunità per dimostrare il suo reale valore, la sua combattività al cospetto di avversari agguerriti. In effetti, la manifestazione, nata nel 1985 per volontà dell’allora presidente della federazione italiana, Paolo d’Aloja, ha ormai assunto un livello ragguardevole.

Alla vigilia della trasferta varesina, abbiamo avvicinato il nostro Neel per una simpatica “chiacchierata” che abbiamo il piacere di proporvi.


Neel, partiamo da Lucerna. Cosa ha rappresentato per te la medaglia d’oro? Te l’aspettavi?

“Lucerna per me è stato finalmente un buon traguardo, perché conquistando l’oro sono riuscito a dimostrare quello che valgo veramente, soprattutto visti i trascorsi infortuni che mi hanno limitato per un po’ di tempo. A dire il vero un po’ me l’aspettavo, ma questo solo perché conoscevo i miei avversari, ovvero coloro che mi sono stati di stimolo durante tutta la stagione, in particolar modo David il mio compagno di barca”.

Una medaglia che, immagino, ti è di stimolo per la Coupe, vero?

“Senz’altro questo titolo mi è molto d’aiuto per quel che concerne la preparazione mentale, quella che mi spinge sempre a fare meglio”.


Da 1 a 10 quali sono i meriti di Paola per questo tuo salto di qualità che ti ha consentito di essere attualmente il numero uno nella categoria U17?

“Il salto di qualità che in questa stagione sono riuscito a compiere non è stato per niente facile, è proprio per questo voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato a crescere, ovvero: la famiglia, la squadra agonistica, sempre pronti a motivarmi e a tenermi alto il morale, il mio fisioterapista che in più occasioni è riuscito a rimettermi in sesto e poi Livio e tutti i membri della direzione. Ma in primis ringrazio molto Paola (a cui è difficile dare un valore numerico) che per tutta la stagione non ha fatto altro che sostenermi in qualsiasi modo, preoccupandosi della mia salute e porgendomi ogni giorno nuovi consigli e strategie, la ringrazio anche per essere rimasta al mio fianco durante tutto il periodo dei trials a Corgeno, un momento senz’altro delicato della stagione”.

Come e dove si è svolta la preparazione?

“La preparazione si è svolta in massima parte a Sarnen e sul Rotsee per i test sotto la sorveglianza di Anne-Marie Howald. A Sarnen c’erano pure le squadre delle nazionali juniori e U23 che parteciperanno ai rispettivi campionati del mondo: Tokyo e Sarasota”.


Come ti trovi con il tuo compagno di barca?

Con il mio compagno di barca tutto sommato devo dire che mi trovo abbastanza bene anche se ogni tanto la lingua è un po’ d’intralcio”.

David, svizzero tedesco, immagino non parli l’italiano. Questo ti consente di meglio famigliarizzarti con la lingua di Göthe, vero?

Esattamente, purtroppo a Sarnen praticamente nessuno parla o capisce l’italiano, quindi spesso questa situazione complica un po’ il relazionarsi con David in barca o direttamente con gli allenatori. Nonostante questo però trovo sia un bene il fatto di dovermi sforzare per comunicare perché questo mi aiuta ad apprendere più velocemente”.

Quali le aspettative per Corgeno?

“Detto sinceramente non ho la più pallida idea di come possa andare, ma penso che sia meglio così per evitare pensieri inutili”.

Grazie 1000 caro Neel e un grosso “In bocca al lupo” per la Coupe da parte di tutta la famiglia del Club Canottieri Lugano.

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